La Sicilia come Israele. È possibile applicare il modello di sviluppo Israeliano in Sicilia ?

La Sicilia come Israele. È possibile applicare il modello di sviluppo Isrealeiano in Sicilia ?

La Sicilia è una regione con enormi potenzialità, ma che affronta molte sfide per lo sviluppo economico e sociale. Tra queste, l’emigrazione dei giovani laureati rappresenta un fenomeno che sta causando una perdita di competenze e talenti. Per invertire questa tendenza e valorizzare il capitale umano presente sul territorio, la Sicilia potrebbe trarre ispirazione dal modello di sviluppo israeliano, basato sull’innovazione e sull’investimento in tecnologie avanzate. Questo modello prevede l’istituzione di agenzie di sviluppo dedicate e un forte investimento nell’agricoltura high-tech, tra gli altri aspetti. In questo saggio, analizzeremo lo stato economico e demografico della Sicilia, esaminando le sfide e le opportunità per lo sviluppo futuro. In seguito, esploreremo il modello israeliano e la sua applicabilità in Sicilia, definendolo nel dettaglio. La nostra tesi è che la Sicilia potrebbe trarre enormi benefici dall’adozione di un modello di sviluppo simile a quello israeliano, creando opportunità di lavoro e crescita economica, oltre che promuovendo la valorizzazione delle risorse umane presenti sul territorio.

Contesto economico della Sicilia

La Sicilia, pur rappresentando una delle regioni più estese d’Italia, si posiziona al penultimo posto nella graduatoria delle regioni per PIL pro-capite. Secondo uno studio di Act Tank Sicilia dell’European House Ambrosetti, il Pil pro-capite della Sicilia si attesta sui 16.618 euro, meno della metà rispetto alla media nazionale. Nel 2020, la regione ha registrato un calo del PIL del 9,7% rispetto all’anno precedente, a causa dell’effetto negativo della pandemia da Covid-19 sull’economia.

La situazione occupazionale in Sicilia è altrettanto critica: il tasso di disoccupazione è superiore alla media nazionale e si attesta al 18,7%, con picchi di oltre il 30% nei giovani. La percentuale di giovani che non studiano e non lavorano è pari al 24,5%, una delle più alte d’Italia.

La situazione dell’agricoltura in Sicilia è altalenante. Secondo dati del 2020, le esportazioni di prodotti agricoli sono diminuite del 5,8% rispetto all’anno precedente, a causa della contrazione dei mercati esteri durante la pandemia. Tuttavia, la regione ha grandi potenzialità in questo settore, grazie alle sue peculiarità territoriali e al clima favorevole alla coltivazione di prodotti agricoli di alta qualità.

In sintesi, la Sicilia si presenta come una regione con enormi potenzialità, ma che deve affrontare numerose sfide per lo sviluppo economico e sociale. La sua economia è stata duramente colpita dalla pandemia da Covid-19 e le disuguaglianze sociali rappresentano un ostacolo alla crescita. Tuttavia, la regione ha grandi opportunità nel settore agricolo e potrebbe trarre vantaggio dall’adozione di politiche e strategie di sviluppo efficaci.

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Emigrazione dei laureati e potenziale umano

La Sicilia ha registrato negli ultimi anni una forte emigrazione di giovani laureati, che rappresenta una perdita significativa di capitale umano e di competenze per la regione. Secondo il rapporto Svimez 2021, dal 2012 al 2019, la Sicilia ha perso circa 39.000 abitanti, di cui il 52,5% erano giovani tra i 20 e i 34 anni. Nel 2019, la regione ha registrato un saldo migratorio negativo di circa 25.000 persone, con un’incidenza maggiore di donne rispetto agli uomini.

Molte di queste persone sono emigrate all’estero alla ricerca di migliori opportunità di lavoro e di sviluppo professionale. In particolare, secondo un recente articolo pubblicato da Startupitalia!, molti giovani siciliani laureati si stanno specializzando in settori ad alto contenuto tecnologico, come l’informatica, la robotica e la biotecnologia, e stanno cercando lavoro in aziende high-tech o fondando startup innovative all’estero.

Secondo una ricerca pubblicata da StartupItalia! nel 2021, alcuni emigrati siciliani si stanno distinguendo per la loro attività imprenditoriale all’estero, soprattutto in settori ad alto contenuto tecnologico. Ad esempio, Antonio Perdichizzi ha fondato a Londra l’azienda Tastemade, specializzata in video di cucina e food lifestyle; Salvatore Ippolito ha fondato a San Francisco l’azienda Mosaicoon, che offre servizi di produzione video e advertising, e Danilo Petrucci, pilota di MotoGP originario di Terni ma residente in Sicilia, ha fondato a Los Angeles l’azienda Danilo Petrucci Management, che si occupa di gestire la carriera di altri piloti professionisti.

La Sicilia sta perdendo una parte significativa del suo potenziale umano, soprattutto di giovani laureati specializzati in settori ad alto contenuto tecnologico. Tuttavia, alcuni di questi emigrati stanno fondando startup innovative e avviando attività imprenditoriali di successo all’estero, dimostrando che la regione ha il potenziale per competere sul mercato globale dell’innovazione e delle tecnologie avanzate.

La Sicilia può replicare il modello di sviluppo israeliano ?

Si parla molto di Isreale, La Start up Nataion. Cosa hanno fatto gli isrealiani per realizzare un risultato così sorprendente in una contesto di partenza certamente più ostile di quello Siciliano.

 
 Il modello di sviluppo israeliano è stato caratterizzato da diverse fasi che hanno contribuito al successo dell’innovazione tecnologica e dell’industria high-tech. In particolare, il successo di Israele nel settore tecnologico è stato alimentato da un ecosistema composto da diverse parti interessate, come imprese, start-up, università, centri di ricerca, enti pubblici e investitori.

La prima fase del modello israeliano è stata quella dell’investimento pubblico in ricerca e sviluppo. Il governo israeliano ha investito in modo significativo in istruzione, ricerca e sviluppo, offrendo sovvenzioni e agevolazioni fiscali a imprese che investono in ricerca e sviluppo. L’obiettivo era quello di creare un’infrastruttura di conoscenza che avrebbe fornito la base per lo sviluppo di industrie ad alta tecnologia.

La seconda fase è stata quella della creazione di un’agenzia di sviluppo dedicata, come la Israel Innovation Authority, che ha l’obiettivo di sostenere e finanziare lo sviluppo di nuove tecnologie e di incoraggiare l’innovazione. L’agenzia ha il compito di identificare e finanziare le start-up più promettenti, oltre a fornire assistenza nella creazione di nuove aziende tecnologiche.

La terza fase è stata quella della creazione di un ecosistema di start-up innovative. Israele ha un’alta concentrazione di start-up per abitante, seconda solo agli Stati Uniti. La maggior parte delle start-up israeliane sono concentrate nel settore dell’alta tecnologia, in particolare nelle aree di informatica, biotecnologie e sicurezza informatica. Israele è stato in grado di creare un ambiente favorevole all’innovazione e all’imprenditorialità, grazie alla presenza di università e centri di ricerca di alto livello, nonché alla cultura imprenditoriale e all’accesso al capitale di rischio.

La quarta fase è stata quella della creazione di un ecosistema di imprese tecnologiche mature. Israele ha creato un ecosistema di imprese tecnologiche che sono diventate leader mondiali nei loro settori, come Intel, Check Point Software Technologies, e Mobileye. Queste imprese sono state in grado di attrarre talenti di alto livello e capitali da tutto il mondo, contribuendo così alla creazione di una forte base industriale.

Inoltre, l’agricoltura high-tech è un altro settore di successo in Israele. Ad esempio, la startup israeliana Tevatronic ha sviluppato un sistema di irrigazione che utilizza la tecnologia dell’intelligenza artificiale per regolare in modo automatico il flusso dell’acqua. Questo ha permesso di aumentare la produttività delle colture, riducendo al contempo l’uso dell’acqua

L’agricoltura high tech rappresenta una delle principali aree di sviluppo per l’economia della Sicilia, la quale può trarre beneficio dall’applicazione di tecnologie all’avanguardia nel settore agricolo. Questo settore, infatti, rappresenta un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro e per migliorare la produzione agricola della regione, grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate e di processi innovativi.

In Israele, l’agricoltura high tech ha avuto una grande impulso grazie alla creazione di incubatori di imprese agroindustriali e di start up di imprese agricole innovative, come ad esempio la società israeliana Netafim, specializzata nella fornitura di soluzioni di irrigazione di precisione. Questa azienda ha sviluppato tecnologie avanzate di irrigazione a gocciolamento che hanno permesso di migliorare la produttività e di ridurre i costi di produzione, diventando un’azienda leader nel settore.

Anche in Sicilia si stanno sviluppando progetti simili, come ad esempio l’incubatore di imprese agricole “SeedLab”, che si occupa di selezionare e sostenere start up innovative nel settore agroalimentare. Inoltre, esistono numerose aziende che si dedicano alla produzione di tecnologie innovative per l’agricoltura, come la società siciliana “Stem Sel” che sviluppa tecniche avanzate per la propagazione in vitro di piante e la loro conservazione.

Per la Sicilia, investire nell’agricoltura high tech potrebbe rappresentare una grande opportunità per sviluppare un settore strategico per l’economia regionale, migliorare la competitività del territorio e creare nuovi posti di lavoro qualificati. Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi è necessario adottare un approccio di sviluppo sostenibile e innovativo, basato sulla collaborazione tra imprese, università e istituzioni pubbliche, con l’obiettivo di creare un ecosistema favorevole all’innovazione e alla crescita economica.

L’adozione di un modello di sviluppo analogo a quello israeliano potrebbe rappresentare un’opportunità per la Sicilia di diventare un hub di innovazione e tecnologia nel Mediterraneo, e di attrarre investimenti e talenti a livello internazionale.

Una delle fasi chiave di questo processo è rappresentata dalla creazione di un’agenzia di sviluppo dedicata, con l’obiettivo di coordinare e supportare gli sforzi delle istituzioni pubbliche, delle imprese e delle università nell’implementazione del modello di sviluppo. In Israele, l’agenzia di sviluppo “Israel Innovation Authority” ha svolto un ruolo fondamentale nell’implementazione del modello di sviluppo, supportando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e la creazione di nuove imprese.

Anche in Sicilia esistono già numerose istituzioni e agenzie che si occupano di promuovere lo sviluppo locale e l’innovazione, come ad esempio l’Act Tank Sicilia dell’European House Ambrosetti. Tuttavia, per creare un sistema efficace di supporto all’innovazione e alla creazione di imprese innovative, sarebbe necessario integrare queste istituzioni in un sistema più ampio, con l’obiettivo di creare un ecosistema favorevole alla crescita economica.

Infine, la Sicilia dovrebbe incentivare l’investimento in start up innovative e imprese tecnologiche, attraverso l’offerta di agevolazioni fiscali e finanziarie e l’implementazione di politiche di supporto all’innovazione. In questo senso, la creazione di un sistema di incubazione e accelerazione di imprese innovative potrebbe rappresentare un’opportunità per attrarre investimenti e talenti nel territorio, e per creare un ecosistema favorevole alla crescita economica e all’innovazione tecnologica.

Cosa si può fare oggi ?

L’adozione di un modello di sviluppo analogo a quello israeliano potrebbe rappresentare una grande opportunità per la Sicilia di migliorare la competitività del territorio, di attrarre investimenti e talenti a livello internazionale, e di diventare un hub di innovazione e tecnologia nel Mediterraneo. Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi è necessario adottare un approccio di sviluppo sostenibile e innovativo, basato sulla collaborazione tra imprese, università e istituzioni pubbliche, con l’obiettivo di creare un ecosistema favorevole all’innovazione e alla crescita economica.

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In conclusione, il modello di sviluppo israeliano rappresenta un esempio virtuoso per la Sicilia, che potrebbe trarre grandi benefici dall’adozione di una strategia simile. Come abbiamo visto, la regione siciliana ha molte risorse e potenzialità ancora inespresse, ma anche importanti criticità che devono essere affrontate. In particolare, la carenza di investimenti, la bassa qualità demografica e la fuga di cervelli rappresentano dei nodi cruciali da sciogliere per far decollare l’economia locale.

Tuttavia, l’esperienza israeliana dimostra che è possibile superare queste difficoltà e raggiungere grandi risultati, se si mettono in campo politiche pubbliche mirate e innovative. L’istituzione di un’agenzia di sviluppo dedicata, l’investimento in tecnologie avanzate e start-up innovative, l’attenzione alla formazione e all’istruzione e l’impiego di una strategia di cooperazione pubblico-privata sono solo alcuni degli elementi chiave del successo israeliano, che potrebbero essere replicati in Sicilia.

In particolare, l’agricoltura high-tech e gli incubatori di imprese agroindustriali e di start-up di imprese agricoli innovativi potrebbero rappresentare una grande opportunità per la regione, che ha un forte legame con la terra e con la produzione agricola. La valorizzazione del patrimonio agroalimentare, attraverso la promozione della qualità, della sostenibilità e dell’innovazione, potrebbe consentire alla Sicilia di accrescere la propria competitività sui mercati internazionali e di creare nuove opportunità di occupazione e di sviluppo per i giovani.

Per raggiungere questi obiettivi, tuttavia, è necessario che le istituzioni e le forze sociali della regione si impegnino in un’ampia concertazione e si dotino di strumenti adeguati e di un contratto di sviluppo istituzionale che definisca in modo chiaro e condiviso gli obiettivi e le strategie da perseguire. Solo attraverso una forte collaborazione tra i vari attori del territorio e un impegno concreto per il futuro, la Sicilia potrà uscire dalla sua attuale situazione di stagnazione e decollare verso un nuovo ciclo di sviluppo sostenibile e innovativo.

Uno strumento per avviare questo processo sarebbe avviare un contratto di sviluppo Istituzionale per la Sicilia con l’obiettivo di perseguire la lotta alla desertificazione dell’isola, la realizzazione di innovation hub per l’agricoltura all’interno di nuovi centri agroindustriali da insediare in apposite zone economiche speciali. Questo primo grande step deve essere gestione da un’agenzia la Sicilian Innovation Authority

Documento redatto dal Dott. Andrea Sangregorio, Dottore Commercialista Esperto in finanza agevolata, management dello sviluppo locale e Governance.

Socio fondatore del LivingLlab Exagon Group in Avola.

Project Manager Certificato Sole24 ore.

Project designer, consulente in finanza agevolata con all’attivo più di cinquanta progetti approvati. Ha lavorato come Analista Finanziario in Invitalia spa, ha operato come consulente Economico per il Comune di Siracusa nell’ambito del progetto Smart City- IBM Responsabile Economy- Governance.

Docente a progetto presso l’Università del Salento, dipartimento di economia e impresa consulente presso la Tecnostruttura delle Regioni.

Delegato per la provincia di Catania per Feditalimprese associazione di categoria PMI.

Membro Supervisor per la Sicilia di Cap Found.

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